Qual è il livello di maturità It raggiunto dalle aziende italiane? Una risposta tenta di darla un'indagine condotta da Idc (presentata a Milano con Hp) su un campione di 100 aziende medio-grandi attive nel nostro paese. I parametri "misurati" sono efficienza e dinamismo dell'infrastruttura datacenter, software infrastrutturale-applicativo, strumenti e infrastruttura di comunicazione integrata, soluzioni di sicurezza e business continuity, It governance. Il tutto, "clusterizzando" il campione in tre segmenti: laggards (i pigri..), followers (prudenti, ma prima o poi arrivano..), pioneers (quelli che prendono il coraggio a due mani e fanno per primi). Consolidamento, virtualizzazione infrastrutturale e applicativa, automazione, data management, business analytics, It governance, business continuity sono i capisaldi di questo cambio di decennio. "La sfida per Cio e business manager -dice Fabio Rizzotto, It Research Director di Idc Italia - è costruire un modello It che si sviluppi nel tempo in linea con la visione di business". Le difficoltà non sono solo di natura tecnologica o culturale. I Cio infatti sono chiamati a costruire un adeguato modello di gestione, orientato alla ricerca dell'equilibrio tra impiego di risorse interne ed esterne.
Le aziende pioneers, grazie anche al dialogo tra le aree It e business, sono riuscite a imboccare per prime la strada dell'ammodernamento dell'infrastruttura datacenter, che ha fatto da apripista a una serie di altre iniziative, nella direzione di un impatto diretto sul business (It governance, business continuity, ad esempio). Cosa che in sé non evita i contraccolpi di una grave crisi come quella attuale. "Tuttavia – afferma Rizzotto - le aziende che fanno del legame It-business una leva strategica hanno registrato tassi positivi di crescita del fatturato nell'ultimo triennio". Emerge con forza la necessità che la sincronizzazione It-business trovi posto nell'agenda dei prossimi 24 mesi delle imprese. Alla costruzione dell'agenda devono concorrere, tra gli altri, una serie di fattori a diretto impatto sulla gestione propriamente It e sulla sfera organizzativa e dei processi di business: tempi decisionali e ritorno degli investimenti, cicli di replacement, scelte e modello di sourcing, competenze e formazione.
Per Rizzotto, il passaggio a nuovi paradigmi Ict deve essere affrontato analizzando due prospettive sempre più interdipendenti: la prima, tecnologica, con attenzione alla sfera di sistema It, la seconda, organizzativa e di business, analizzando la portata di business delle iniziative It. Due prospettive ma anche due linee di azione che non possono viaggiare su binari paralleli ma devono fondersi sempre di più. Questo disegno trova ampi consensi, ma... "La sua realizzazione, nonché il suo successo, dipenderanno da molteplici variabili, endogene ed esogene, più o meno governabili". All'interno di questo scenario lo sguardo sarà rivolto, ancora una volta, ai soggetti dell'offerta It. Idc rileva una forte esigenza di supporto nello svolgimento dei progetti It nel loro ciclo completo, nonostante la scarsità di risorse finanziarie abbia portato a un taglio degli investimenti nella fase fondamentale della pianificazione e dell'assessment. In questa fase, in generale, viene leggermente penalizzata nelle valutazioni da parte delle aziende italiane, benché una percentuale molto significativa la consideri importante o molto importante. Una sfida per i vendor è senza dubbio rappresentata dalla capacità di trasmettere messaggi in grado di venire incontro alle specificità dei singoli settori d'attività, in modo da fornire all'It la chiave giusta per dialogare con i propri interlocutori di business, sin dalle prime fasi di pianificazione e assessment delle nuove iniziative.
